SPETTACOLI FINALI DEI LABORATORI TEATRALI DI LIVELLO 4 – 2022/2023
Ci sono guerre dappertutto: per il potere, per i confini, per il petrolio, per le bollette, per gli assorbenti, per la lingua italiana e per l'autonomia del Veneto, per le famiglie arcobaleno e per i mondiali di calcio. Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. Noi comparse, noi impacciati nelle parole dei grandi, noi alla ricerca di un posto nel mondo, noi qui, disgregati e disillusi. Questa è davvero Troia in fiamme, ma gli eroi di Omero li abbiamo persi per strada, dimenticati, così come il potere della tragedia, la salvezza della catarsi, il senso di comunità della polis. A combattere queste guerre ci sono solo piccoli esseri umani senza slancio verso il divino, nessun coro a narrarne le gesta, nessun oracolo a salvarci dalla peste. Non c'è servizio militare per questo scompaginato esercito, nessuna preparazione al campo di battaglia. Solo stragi e attentati, solo minacce atomiche e rincari delle materie prime. È la guerra fredda delle anime. È la corsa senza armamenti. Sono gli anni di piombo delle emozioni. Abbiamo bisogno del teatro, di un teatro "partigiano", che protegga, nascosto, i confini della nostra umanità. Che si sacrifichi per liberare le coscienze, per ricollocare i cuori al centro dei corpi, laddove gli imperi delle pance ci hanno privati di ideali, di spiritualità, di speranza.
A.S.
LICEI DI VALDAGNO
SE NON SI PUÒ DIRE
regia di Alessandro Sanmartin
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. E le guerre si fanno per i confini. Ma cos'è un confine? Cosa siamo noi, se non linee continuamente superate? Ci sono guerre dappertutto. Nelle parole che usiamo, in come giudichiamo gli altri e noi stessi. È come se ci fossero sempre due mondi, opposti, che non sanno comunicare. Come due poli, il nord e il sud, il bene e il male, il maschile e il femminile, me e te. Ed ecco Tiresia, come in ogni tragedia. L'indovino che non vede, ma prevede. L'uomo che divenne donna e poi uomo di nuovo. Quello che cammina sul confine. Quello che non ha confini. È lui ad aprirci gli occhi, a dire sempre la verità, sebbene nessuno gli dia mai davvero ascolto.
LICEO G. B. QUADRI
LASCIA CH'IO PIANGA
regia di Alessandro Sanmartin con Leonardo Zaupa
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. E non abbiamo ripari. Siamo tutti soli di fronte alla catastrofe. Ma non lo siamo sempre stati. Gli antichi Greci avevano inventato la tragedia. Lì, a teatro, ci si specchiava come umani e come comunità, ci si guardava dentro. E ci si trasformava, liberandosi di angosce e sofferenze, tutti insieme, grazie ai dolori, agli errori e ai valori degli eroi. Oggi tutti i problemi sono tabù. Ognuno è chiuso nel suo piccolo io, senza strumenti per uscirne. Forse è cambiato il mondo, ma certo non è cambiato l'uomo. Vale la pena tentare, dunque: restituire la tragedia a questo nostro presente. Ma ci vuole un coro, ci vogliono gli eroi, ci vogliono gli dei e pure una catarsi. E noi abbiamo soltanto noi stessi.
SCUOLA PRIMARIA PARITARIA PATRONATO LEONE XIII
BU!
regia di Anna Peretto
È tardi, è ora di andare a dormire, di infilarsi sotto le coperte senza fare storie. Ci laviamo i denti, mettiamo il pigiama e ci prepariamo ad un lungo sonno. Ma appena si spengono le luci tutto ciò che ci circonda scompare. La nostra camera diventa irriconoscibile. Iniziamo a sentire strani rumori. Ci sembra addirittura di vedere pericolosissime creature strisciare fuori dall'armadio. Questo regno del buio è davvero spaventoso. Quindi che fare? Raccogliere tutto il nostro coraggio e cercare di combatterlo? Ma nel buio non ci sono solo mostri e nemici. Nel buio nascono i sogni. Sogni in cui possiamo volare, visitare fantastiche terre sconfinate e cavalcare enormi draghi. Vivere tutte le avventure che possiamo immaginare, liberando la nostra fantasia.
ITTE G. GALILEI
ALTROVE (siamo solo comparse)
regia di Alessandro Sanmartin con Marco Pasquale
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi, e ci lasciano disarmati. Noi non siamo che comparse. Non abbiamo niente per cui combattere. Siamo qui per fare numero, per pagarne le conseguenze. Noi non abbiamo voce. E nemmeno niente da dire. Forse è questo che significa guerra: restare senza parole, restare senza prospettive. È la tragedia, ma senza eroi. Entriamo in scena, preparati a interpretare il coro tragico della guerra di Troia, ma non c'è nessuno. Abbiamo sbagliato giorno? Abbiamo sbagliato guerra? In fondo, cos'è un coro senza tragedia? Cosa resta qui, se l'azione, gli eroi e gli dei sono tutti altrove?
SCUOLE PRIMARIE DI TEZZE, CASTELLO E VILLAGGIO GIARDINO
DI SCONTRI E DI FESTE
regia di Leonardo Zaupa
"Voi chiedete: qual è il nostro obiettivo? Posso rispondere con una parola. È la vittoria. Vittoria a tutti i costi, vittoria malgrado qualunque terrore, vittoria per quanto lunga e dura possa essere la strada." W. Churchill Una battaglia che va avanti da sempre, non si ha memoria di quando sia iniziata e non si può sapere quando finirà. Due fazioni opposte consapevoli soltanto della loro diversità, di cosa li separa. È giunto il tempo dello scontro finale, di incoronare il vincitore. Ma che valore ha vincere, oggi? Perché continuiamo a combattere senza una vera ragione? Forse vincere non è l'unica cosa che conta, anche quando pensiamo di non avere altra scelta. Forse ci troviamo tutti dentro un unico grande gioco e sta solo a noi decidere quali sono le regole.
SCUOLA PRIMARIA V. DA FELTRE SAN ZENO
QUI
regia di Leonardo Zaupa
Non sappiamo quando sia successo, sappiamo solo che all'improvviso eravamo Qui, soli, in un mondo diverso da quello in cui siamo nati. Ci raccontiamo delle storie su ciò che è accaduto prima, storie di guerre, di eroi, di invenzioni incredibili e di improvvisi cambiamenti climatici. Eppure, Qui, sembra non sia mai successo nulla, un mondo nato solo per essere abitato da noi. Forse diranno che siamo troppo piccoli, inesperti, per gestire un mondo intero, che non abbiamo esempi da chi è venuto prima di noi, nessun passato che possa guidarci; ma noi, insieme, diventiamo più grandi e potremo realizzare i nostri sogni.
ITIS A. ROSSI
FIGLI DEL TEMPORALE
regia di Alessandro Sanmartin con Maria Perardi
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. Ma l'unica guerra vera, quella degli eroi tragici, è finita. E noi qui, tra le macerie e la cenere. Ora non ci sono più battaglie in cui dimostrare il nostro valore, non ci sono più sfide che ci qualifichino come vincenti. Possiamo solo guardare con invidia e nostalgia le gesta dei nostri padri, di chi aveva davvero qualcosa per cui combattere. Orfani di ideali, non sappiamo come uscire dall'ombra dei grandi, che ci fa sentire così piccoli per la tragedia, così inadatti per l'epica. Forse, in questo tempo senza dei, non è col valore militare che si misura un uomo. Forse si dovrebbe soltanto cambiare prospettiva, trovare nuovi miti. E con la cenere e le macerie costruire qualcosa di nostro, che possa dire - a noi stessi e al mondo - chi siamo.
SCUOLA PRIMARIA F.O. SCORTEGAGNA
NESSUNO SIAMO PERFETTI
regia di Marco Pasquale e Leonardo Zaupa
Noi non siamo come voi. Vorremmo, ma non è possibile. Quindi restiamo qui, a fare quello che ci piace. Ma ci criticate sempre, ogni giorno. E per questo ci scontriamo e siamo costretti a rimanere tra di noi. Ci dispiace perché vorremmo stare insieme a voi, anzi, vorremmo proprio diventare come voi. Svegliarci una mattina e non litigare più, essere finalmente felici e andare d’accordo con tutti. Senza distinzione, senza differenze. Vogliamo solo essere speciali e diversi dagli altri, proprio come lo siete voi.
IIS ROSSELLI - SARTORI
SPARA!
regia di Alessandro Sanmartin assistenza alla regia Giacomo Giurietto e Luca Campanaro
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. E le guerre di fuori riecheggiano dentro. Rimbalzano sulle ossa, si sciolgono nel sangue. Ci tolgono il fiato. Anche noi, in fondo, siamo mappe, confini e labirinti. Siamo nazioni sotto assedio, dichiarazioni di guerra, siamo riscosse e ritirate. Ma senz'armi né strategie, senza leva militare né comandanti. Siamo anime sull'attenti, campi di battaglia in fiamme. E non c'è tragedia o poema epico che parli di noi. Non ci sono eroi qui. Eppure è dal conflitto che nasce il teatro. È dal conflitto che impariamo a superare i nostri confini, cercando sempre ciò per cui valga la pena sorridere e piangere. È così che possiamo diventare dei combattenti, capaci di alzarci dal letto anche domani.
CANTIERE T.I.C. GIOVANI
DI GRANDI GESTA E PICCOLE PAROLE
regia di Alessandro Sanmartin
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. Che lo vogliamo o no, siamo fatti di guerra. Eppure oggi il conflitto, la morte, la sofferenza sono diventati osceni, cose di cui sappiamo poco, cose che non si possono narrare. Ma è nel racconto delle parti peggiori di noi che ci salviamo, è nella memoria di ciò che ci fa orrore che diventiamo migliori. Ce lo insegna la tragedia greca, ce lo insegnano i nonni che ci raccontavano dei tedeschi e della resistenza. E allora torniamo all'inizio, alla guerra delle guerre. L'Iliade è il nostro racconto e la città di Troia sotto assedio è il mondo. Siamo sicuri di esserne ancora capaci? Dove abbiamo messo le giuste parole? Come si fa a raccontare delle storie così grandi?
CANTIERE T.I.C. ADULTI
po-té-re [sostantivo femminile plurale]
regia di Alessandro Sanmartin
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. Ma alcune guerre sono così radicate che ci sembra di non averle mai combattute, o quanto meno mai davvero vinte. Come quella tra maschile e femminile. Il ruolo delle donne resta sempre confuso. Eppure loro reggono e guidano di fatto la nostra sedicente società patriarcale. Ma sempre un po' nell'ombra, o sentendosi in colpa, comunque cercando di non offendere quel maschio, che ha per primo perso la propria identità e che è ancora più confuso. Che ci piaccia o no, che lo sappiamo o meno, che si travestano da uomini o che lascino intravedere i décolleté, le donne sono al governo, le donne hanno il potere.
CANTIERE T.I.C. BAMBINI
LE RIBELLI
regia di Anna Peretto Noi, un popolo di combattenti fiere e indipendenti. Una tribù che, da un lato, non accetta i maschi perché sono pigri, pensano solo ai muscoli e non si lavano, e dall'altro non sopporta le regole e chi ci dice cosa possiamo o non possiamo fare. Ma senza quelli che non la pensano come noi e senza regole, cosa ci resta? Forse essere una tribù non significa isolarsi e fare quello che si vuole, ma spronarci l'un l'altra a cercare dentro di noi le nostre doti nascoste per metterle a servizio degli altri. Guerriere che, ispirate da nuovi miti positivi, crescono insieme e imparano a combattere per un futuro migliore.
CANTIERE T.I.C. RAGAZZI
NON COSÌ LONTANO
regia di Anna Peretto
Ci sono guerre dappertutto, là fuori e dentro di noi. Guerre lontane, che non sembrano riguardarci, che ci appaiono solo come dati, immagini e numeri senza significato. Guerre ingiuste di cui siamo spettatori impotenti, guerre più grandi di noi. Guerre che ci scuotono da dentro, nelle emozioni che divampano e prendono il controllo. Guerre di una società che vuole renderci tutti uguali, stabilendo standard impossibili da raggiungere. Sempre in una corsa continua, ad essere i migliori, ad avere successo in tutto e ad affossare gli altri. Una corsa pensata apposta per farci continuamente fallire e sentire inadatti. La soluzione allora è rivoluzionaria: fermarsi. Rendersi conto di quanto ci siamo allontanati da noi stessi, curare le crepe interiori per poi tornare là fuori, trovando il ritmo giusto, che possa far bene a noi e al mondo.